Archivi storici
Documenti inediti di scienziati straordinari
Completano le collezioni museali importanti archivi, quali la parte documentale del Fondo Pacinotti, l’Archivio Pacinotti, l’Archivio Fermi-Persico e l’Archivio Riccardo Felici, conservati adesso dalla Biblioteca di Matematica Informatica Fisica e quindi dal Sistema Bibiotecario di Ateneo (vedi alla pagina https://www.sba.unipi.it/it/biblioteche/polo-3/matematica-informatica-fisica/fondi-speciali-e-antichi). Appunti, manoscritti, epistolari inediti di personaggi di spicco per la storia della scienza e per l’Università di Pisa.
Fondo archivistico Riccardo Felici
Nel 1995, a Palazzo Reale di Pisa, fu organizzata una mostra su Riccardo Felici in cui furono esposti tra l’altro documenti appartenuti allo scienziato.
Visto l’interesse dell’Ateneo per i documenti da lui prestati in occasione della mostra, il pronipote dello scienziato, Carlo Paladini, decise di donarli all’Università di Pisa e scrisse al Rettore Luciano Modica: “Ritengo giusto di offrire al dipartimento di fisica […] i documenti che ho già consegnato al professor Roberto Vergara Caffarelli, perché vengano a far parte dell’Archivio del Centro Dipartimentale per la Conservazione e lo Studio degli Strumenti Scientifici”.
http://www.fondazionegalileogalilei.it/archivio/arch_felici/arch_felici.html
Archivio Enrico Fermi
“La raccolta di lettere e di documenti riguardanti Enrico Fermi, acquistata [nel 2003] dall’Università di Pisa con il concorso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia e del nostro Dipartimento di Fisica, costituisce il più importante fondo italiano di documenti che interessano la sua biografia.
Adesso entrano a far parte della raccolta le lettere e le fotografie di famiglia che Gabriella Sacchetti, nipote di Fermi, mi aveva affidato molti anni fa. Negli ultimi tempi il mio desiderio di riunire anche giuridicamente le due raccolte , che stanno una accanto all’altra in cassaforte, è andato via via crescendo; finché, poche settimane fa, seppure con un certo disagio, mi sono deciso ad esplorare la possibilità di un acquisto.”
[R. Vergara Caffarelli, Sulle tracce di Enrico Fermi. Una raccolta epistolare racconta la vita del Nobel della Fisica] «Athenet», n. 10 aprile 2004
In queste parole è ben sintetizzato l’iter dell’acquisizione di questo importante fondo archivistico, oggi custodito dalla Fondazione Galileo Galilei; la provenienza dei documenti è duplice: da una parte la Gabriella Sacchetti, nipote di Enrico Fermi, dall’altra Alessandra Raggi, nipote di Enrico Persico, col quale Enrico Fermi aveva tenuto una fitta corrispondenza.
L’acquisizione da parte dell’Università di Pisa è stata possibile soprattutto grazie all’interessamento del professor Vergara Caffarelli al quale si deve anche il ritrovamento, nel 1990, della tesi di laurea di Enrico Fermi.
http://www.fondazionegalileogalilei.it/archivio/arch_fermi/arch_fermi.html
Fondo Pacinotti
Gli Scritti, le opere e le macchine del grande scienziato pisano
Giovanni Polvani ordinò in un archivio tutti i documenti che aveva rinvenuto e questi, unitamente alle cessioni degli eredi Pacinotti, e al patrimonio di macchine e strumenti, formavano «una ricca collezione di carattere storico tale da costituire un piccolo Museo particolarmente riguardante l’opera di A. Pacinotti».
Una traccia tangibile dell’opera del grande scienziato pisano
Manoscritti, quaderni, disegni, appunti, progetti, registri di inventario costituiscono una parte del cospicuo Fondo Pacinotti affidato dall’Università di Pisa alla Fondazione Galileo Galilei.
Il Fondo Pacinotti, di proprietà dell’Università di Pisa, è il più consistente dei Fondi conservati e gestiti dalla Fondazione Galileo Galilei: è costituito dall’archivio, dalla biblioteca di Luigi e Antonio Pacinotti, dagli strumenti ideati e realizzati da Antonio Pacinotti, da alcuni cimeli.
Tutto il patrimonio trova una prima parziale elencazione nel lavoro che Giovanni Polvani pubblicò nel 1930: Le cose storicamente più notevoli possedute dall’Istituto di Fisica tecnica della R. Scuola di Ingegneria di Pisa.
Successivamente con una nuova pubblicazione dedicata all’opera di Pacinotti (Antonio Pacinotti. La vita e l’opera) uscita quattro anni più tardi, si avrà un elenco molto più particolareggiato.
Proprio a Giovanni Polvani si deve l’importante opera di recupero del Fondo Pacinotti: egli, inoltre, ordinò in un archivio tutti i documenti che aveva rinvenuto e questi, unitamente alle cessioni degli eredi Pacinotti, e al patrimonio di macchine e strumenti, formavano la ricca collezione di carattere storico, che costituisce oggi il Fondo.
Di recente, nel 2007 la Fondazione Galileo Galilei ha pubblicato Ho costruito il seguente apparecchietto. Antonio Pacinotti manoscritti e strumenti, che ripercorre dettagliatamente tutta la vicenda dell’acquisizione da parte dell’Università di Pisa del Fondo Pacinotti.
Documentazione aggregata all’archivio Pacinotti
Le vicende che portarono all’acquisizione del Fondo furono piuttosto lunghe e anche strettamente legate alla vicenda dell’occupazione dei locali demaniali da parte della famiglia Pacinotti: la Fondazione Galileo Galilei conserva in copia tutta la documentazione su quella vicenda, grazie ad una accurata ricerca effettuata dal professor Roberto Vergara Caffarelli che nel 1991 pubblicò un saggio in cui ripercorreva puntualmente tutta quanta la vicenda.
L’utente, dunque, può visualizzare l’elenco dei documenti riguardanti l’acquisizione del Fondo, ordinati cronologicamente. Non è stato possibile proporre qui schede archivistiche, ma di ogni documento vengono indicate nell’ordine: data topica e cronica, autore, destinatario, oggetto ed eventuali annotazioni.
http://www.fondazionegalileogalilei.it/fondo_pacinotti/archivio_pacinotti/archivio_p.html